15.02.22

È da quando è iniziato questo anno scolastico che non faccio altro che dire ai miei alunni di scrivere. Scrivere per buttare giù pensieri, riflessioni, stati d’animo. Ho anche provato a far scrivere loro un diario di bordo.
Io scrivo.
Scrivo quando sono triste, nervosa, incazzata. Ed è così che mi sento adesso, tremendamente e profondamente incazzata.
Dopo ieri, non ho più voglia di credere che qualcosa di buono sia insito nell’essere umano. No. Questi due anni non ci hanno migliorato. Al contrario stanno facendo uscire la parte peggiore, quella più viscida, quella che se vedi una macchina uscire di strada te ne freghi, non ti fermi, non chiami i soccorsi.
Credo nel Karma e credo comunque che qualcuno lassù abbia dato una mano. Il mio, il nostro Angelo.

[Kat.

Firenze Mia.

LISTA di cose in ordine puramente casuale di cui ho avuto conferma e che ho capito in queste due settimane a Firenze:

1) Firenze è bella. Firenze è arte. Firenze è magica.
2) Dopo una giornata di lavoro la schiacciata dell’antico vinaio, un paio di bicchieri di vino e i ragazzi che ci lavorano ti tirano su il morale.
3) Io non riesco mai a fare le foto alle schiacciate dell’ “antiho vinaio” , arrivo talmente affamata che, Ciao proprio.
4) Ho degli occhi belli.
5) Sono la dottoressa “gentilissima” . Il 90% delle chiamate che ho ricevuto si concludeva con “Gentilissima, grazie, grazie mille”.
6) Amo la mia indipendenza.
7) Se punto la sveglia alle 5 del mattino per prendere il treno mi rimbambisco almeno fino a metà giornata. Non sono più un giovane fiorellino.
8) Mi mancano i miei cari e le persone a cui voglio bene.
9) Mi mancano le pizzette sfoglia❤️.
10) È bello partire, stare in giro per l’Italia, ma è ancora più bello tornare a casa.

[Kat.

12.10

Le canzoni alla radio sono un po’ come le persone.
Non capitano a caso.
Dovremmo avere tutti la fortuna di potere, in qualsiasi momento accenderla e ascoltare le parole che vorremmo sentire.
Dovremmo avere tutti la possibilità di ricevere abbracci e carezze senza interessi.
Dovremmo sentire più spesso quella canzone che ci fa piangere, emozionare, incazzare, gridare sia di gioia che di rabbia.
Dovremmo essere un po tutti la spalla che ci regge quando qualcosa non va.
Dovremmo tutti poter avere e poter essere la canzone di qualcuno.
Ci sono persone che sono canzoni bellissime.
Basta alzare il volume.

[Kat.● ©

[Kat.●

Roma 2punto0

Di noi non troveranno mai una foto insieme
il mondo non saprà mai che ci siamo amati
sfiorati e toccati
siamo solo anime che si abbracciano
corpi che si cercano
che si trovano nel buio
quando tutti dormono
quando il mondo spegne le luci…
Se un giorno qualcuno dirà… (io li ho visti amarsi)
avrà visto solo due ombre che si stringevano
che si fondevano all’unisono.
Noi non saremo mai una realtà visibile
noi non saremo mai la passeggiata
a noi non ci è concesso il sole sulla pelle
non saremo mai un certificato…
Noi siamo il segreto, il peccato
noi siamo quelli sbagliati per il mondo
quelli che si guardano il cielo e le stelle e si toccano i pensieri.
Esistiamo…
dentro gli angolini dei nostri cuori
ci accarezziamo nei ricordi a noi vissuti
e quei brividi di emozioni che sentiamo nella pelle
non si possono comprare…
A noi ci è concesso sognare
ma in silenzio
non siamo come gli altri
non saremo mai come gli altri…
Noi siamo un’ora d’amore
e ventitre di sogni
di desideri
di crampi allo stomaco
noi siamo un’ora d’amore
ciò che gli altri non hanno e sognano di avere.

[Kat.●

Parole in prestito.

Dalla penna di un Amico.

Il destino è bastardo
ed è anche testardo
si ostina a cambiare
e con le emozioni a giocare
ti illude e seduce
e al peccato ti induce.

Il destino è bastardo
ed è anche bugiardo
si ostina a mentire
e il suo scopo è tradire
ti crea confusione
ti fa sentire un coglione.

Il destino è bastardo
ed è anche beffardo
se ti ostini a capirlo
non riesci a seguirlo
e se ti fotte la mente
non ti rimane più niente.

Il destino è bastardo
ma è il solo baluardo
per un gioco assai duro
per sentirsi al sicuro
ed i sogni sperare
che si possan avverare!!

[Davide.•

Memorie.

“Le nubi viste dalla parte del cielo e non dalla parte della terra, hanno una luce diversa” , pensai mentre guardavo fuori dal finestrino dell’aereo che da Bologna mi stava portando a casa. Presi di nuovo il telefono e scattai l’ennesima foto, questa volta all’ala, che sembrava quasi appoggiata sulle nuvole, mentre l’aereo iniziava le sue prime manovre di atterraggio e andava sempre più sprofondando in quella biancastra consistenza, lasciando intravedere quella terra e quel mare che iniziavano a poco a poco a farsi riconoscere. Non avevo dubbi: ero a casa. Il mare brillava, i campi regolari e suddivisi in maniera precisa, le case in riva al mare, tutte a schiera incastrate perfettamente tra gli alberi e i centri urbani in lontananza, quella città che fin troppo bene conoscevo; le strade che si delineavano sempre più man mano che il pilota proseguiva con l’atterraggio. Si, ero a casa.

[Kat.●

23.28

Chissà dove sono finiti i sogni che avevo conservato gelosamente nel cassetto.

Chissà dov’è finita la bambina che aveva mille progetti e sognava di vivere in una grande città.

Chissà dove sono finite le giornate tornata da scuola e subito in strada a giocare con gli amici.

Chissà dov’è finito il super santos con cui ogni giorno si giocava a palla avvelenata.

Chissà dove sono finite le belle giornate, il non avere pensieri o avere proprio e solo quelli di pensieri.

Chissà dov’è andato a finire quel diario dove ogni sera raccontavo un po di me, giusto per non dimenticarlo.

Chissà dove sono finite le mille mila calze che sono entrate in lavatrice e non sono più uscite.

Chissà dov’è finita la sicurezza, la perseveranza, la forza, la sfacciataggine, l’amore, le amicizie.

Chissà.

[Kat.•

1.12. Riflessioni 

Dicembre è così.

 Alla fine.

Dicembre sono le luci delle città, la gente di corsa, i camini accesi. Dicembre è le speranze non realizzate durante l’anno passato e tutti i nuovi propositi che non si realizzeranno. Dicembre è la neve e il freddo pensando al mare, a quel mare. È l’arrivo in stazione e la corsa alla metro prima che sia buoi o troppo tardi. Dicembre è provare ad essere più buoni. Dicembre è anche pensare a quanto di buono c’è stato in quest’anno, delle esperienze vissute, alle belle persone incontrate, a quei giorni svegli fino all’alba e alle lunghe notti a parlare. Dicembre è guardare al futuro con la voglia, probabilmente, di stare ancorati al passato. Credo che dicembre sia vedere tutto con almeno un po di ordine, i pensieri, i sogni, le speranze, le persone.

[Kat.•